Descrizione
Ci sono storie che entrano nel cuore dei lettori. Autori che riescono a donarci avventure che non vorremmo finissero mai. Personaggi che diventano nostri amici. Vergy, uno dei tre ammazzavampiri creati da Claudio Vergnani è sicuramente uno di questi. Per ben tre romanzi, insieme ai suoi fidi compari, ci ha trascinato in avventure oscure e terrificanti, sempre in bilico tra ciò che è giusto e ciò che è invece sbagliato, a caccia di vampiri famelici e situazioni adrenaliniche.
Per chi ha amato la trilogia di Vergnani, Vergy è un personaggio familiare, un uomo che unisce la forza bruta della violenza a inaspettati slanci di filosofia. Un po’ il veterano, il saggio del gruppo. Ma è sempre stato così? Cosa è successo e cosa ha vissuto per diventare quello che ormai conosciamo?
In Per ironia della Morte troverete le risposte a queste domande. E troverete un’avventura inedita e originale rispetto a quelle che siamo abituati a leggere quando si tratta di Vergnani e dei suoi personaggi.
Inizio del nuovo millennio, un Vergy di dieci anni più giovane si trova a vivere una singolare avventura tra le calli di una Venezia cupa e minacciosa come non mai. Una fuga da mostri e nemici che non hanno nulla a che fare con le forze sovrannaturali che il nostro protagonista ha dovuto affrontare nei romanzi Il 18° vampiro, Il 36° giusto e L’ora più buia. Qui il pericolo è reale, umano, fatto di sicari spietati e assassini senza coscienza. Vergnani, in questo romanzo, si discosta dalle sue radici horror per regalarci un thriller mozzafiato, con un protagonista degno dei migliori Hard Boiled della tradizione.
L’autore
Claudio Vergnani nasce a Modena nel 1961. Svogliato studente di Liceo Classico, ancor più svogliato studente di Giurisprudenza, preferisce passare il tempo leggendo, giocando a scacchi e tirando di boxe. Allontanato per indisciplina dai Vigili del Fuoco, dopo una breve e burrascosa parentesi militare ai tempi del primo conflitto in Libano, sbarca il lunario passando da un mestiere all’altro, perso nei ruoli più disparati ma sempre in fuga da obblighi e seccature. Nel 2009 si fa conoscere e apprezzare, grazie a uno stile originale e innovativo – che intreccia ironia, horror e action a una malinconica vena esistenziale – con il suo primo romanzo, Il 18° Vampiro, seguito da Il 36° giusto (2010) e da L’ora più buia (2011), trilogia pubblicata dalla casa editrice Gargoyle di Roma. Nel 2010 partecipa con il racconto Il nuotatore all’antologia Stirpe angelica, edita da Edizioni della Sera. Collabora con riviste e magazine come Nero Cafè, Knife, Altrisogni, Il Posto Nero e Maman Brigitte pubblicando recensioni e racconti. Nel 2013 pubblica I Vivi, i Morti e gli Altri con Gargoyle books.
Questa è la pagina facebook del suo personaggio più importante: Vergy
Rassegna stampa
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Le regole per scrive un buon thriller?
Ce ne sono tante, a seconda dei presupposti dell’autore. Il trucco è scordarle tutte. La letteratura è un percorso umano che dura dacché i primi uomini delle caverne hanno iniziato a sgorbiare le pareti delle loro caverne, e certo non è ancora finito. Io sono un lettore prima ancora di uno scrittore. Sono mosso dall’amore per i testi che ho letto nel corso della mia vita. L’unica regola generale che posso darmi è di amare ciò che è stato scritto e di conseguenza ciò che scrivo.
Leggi tutta l’intervista a Claudio Vergnani su Stradanove
La notizia su Letteratura Horror
Lo stile di Vergnani è solido, rodato e qui abbiamo una grande riconferma del suo talento nel coinvolgerci nella lettura. Entriamo subito nella storia, sorridendo nel ritrovare questo Vergy, che seppur più giovane non è meno sfrontato, anzi, se è possibile lo è ancora di più.
Leggi tutta la recensione su Prima Di Svanire
Credo che un personaggio non debba essere necessariamente legato ad un solo genere, perché anche nella vita reale capita, nel bene e nel male, di dover con frequenza “cambiare registro”. In sintesi, anche qui abbiamo un romanzo che si affida con deliberato, abbandonato trasporto al classico, ma che poi dal classico esce di prepotenza con risultati che saranno i lettori a giudicare.
Leggi tutta l’intervista di Cristina Lattaro a Claudio Vergnani
Sono davvero pochi quei personaggi letterari che riescono a rendersi memorabili tanto da diventare oggetti di culto e acquisire in breve tempo schiere di fan disposti a tutto pur di rivedere il loro beniamo all’opera. Quindi Vergy è come Batman o Spiderman? Non proprio.
Leggi tutta la recensione su Scheletri
Il romanzo è una corsa a perdifiato su e (sotto) le calli Veneziane senza un’attimo di respiro, lo scrittore ripropone il suo marchio di fabbrica, un perfetto mix tra noir, horror e cultura pop che ne ha decretato il successo, ma riduce al minimo i momenti di riflessione e spinge il gas a fondo sull’azione, dando sfogo a tutta la follia di cui è capace.
Leggi tutta la recensione su Turpiloquium
Per Ironia della Morte è una profonda riflessione sul tema della vita e della morte, uno sguardo nel fondo della propria anima, nel torbido della coscienza oltre che nella melma dei canali, aggiungerei io. Ma come ne esce Vergy? Sicuramente bagnato, e, come al solito, con le ossa rotte, ma soprattutto vivo e arricchito di consapevolezza.
Leggi tutta la recensione su Creeptale
Se vi piacciono gli hard boiled, un po’ splatter, un po’ pulp e non vi intimidite di fronte a scene di violenza gratuita dove parolacce e sesso interrompono la sequela narrativa, allora questo romanzo fa per voi. Ma anche per chi ama i testi non ‘canonici’ troverà in questa avventura fuori dall’ordinario un piacevole passatempo. Vi ricordate la scena di Pulp Fiction in cui Mia Wallace interpretata da Uma Thurman diceva “Perché sentiamo la necessità di chiacchierare di puttanate, per sentirci più a nostro agio?” Questo sembra proprio il mood del romanzo.
Vergy è animato costantemente da una sorta di demone anarchico che lo porta a scontrarsi frontalmente contro chiunque. Una mente a volte lucida, calcolatrice ma che troppo spesso è travolta da una furia distruttiva e violenta. Se Vergy fosse nato in un paese scandinavo in epoca medioevale, sarebbe stato senz’altro appellato come Berserker. Altalena pericolosamente tra follia, violenza e improvvise, disorientanti citazioni classiche. Beve smodatamente, consuma quantità letali di caffè e consuma pasti pantagruelici. La moderazione per lui è un concetto distante e alieno come Plutone.
Leggi tutta la recensione su Taccuino da altri mondi
Del libro di Claudio Vergnani Per ironia della morte, edito da Nero Press con il consueto livello di perfezione nella cura editoriale a cui questa etichetta ci ha abituato, dirò per il momento soltanto che…
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Adoro, Adoro, Adoro Vergy!
È un personaggio esagerato, sopra le righe… poco credibile e molto cinematografico (e anche psicopatico), ma non ci posso fare nulla, mi piace davvero molto.
Leggi tutta la recensione sul blog de La viaggiatrice pigra
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